Instagram introduce la ricerca per parole chiave, cosa cambierà per gli utenti e come dovranno essere pubblicati i post?
Se pensiamo alle keyword ci viene subito in mente Google, la ricerca per parole chiave, infatti è da sempre appannaggio del motore di ricerca più importante del mondo, ma da oggi ne sentiremo parlare anche su Instagram.
La novità sta per arrivare ma cosa cambierà e come potranno sfruttarla le aziende?
Ma soprattutto, rappresenterà il declino degli hashtag?
Attualmente, infatti, l’unico modo per vedere contenuti accomunati dallo stesso argomento o comunque pertinenti, è la ricerca per hashtag, a patto che nella caption sia stato inserito tale tag in fase di creazione del post . Ma non sempre è così, non tutti hanno pienamente compreso l’utilizzo corretto e le potenzialità degli hashtag, per cui tanti contenuti pertinenti non ci vengono mostrati.
Ed ecco che entra in gioco e assume rilevanza la novità introdotta da Instagram.
L’introduzione del motore di ricerca interno a Instagram che permetterà di elencare post che contengono delle parole chiave specifiche permetterà di allargare significativamente le opportunità di trovare contenuti validi.
La nuova funzione di ricerca permetterà, come in Google, di inserire una stringa di parole chiave da cercare e il sistema le individuerà in tutti i testi di accompagnamento delle immagini e video pubblicati, aumentando notevolmente il numero di contenuti trovati.
Instagram keyword search è stato implementato nelle app di Instagram negli USA, in Canada, in Gran Bretagna, in Irlanda e in Nuova Zelanda dal 18 novembre 2020, non è ancora chiaro quando sarà esteso a tutti. Il motore di ricerca riuscirà a leggere solo le descrizioni nella stringa o riconoscerà anche le immagini e le query fatte di sinonimi o con errori di ortografia come il colosso Google?
Tutta la pubblicazione, che attualmente gira intorno agli hashtag, sarà costretta a cambiare direzione, in un’ottica SEO, per cui gli specialisti del marketing dovranno adattare le caption ai motori di ricerca, seguendo le logiche SEO, esattamente come per Google. Se da un lato ciò garantisce migliore qualità dei contenuti e più facilità di ricerca, dall’altro, limita molto la creatività delle didascalie, che dovranno contenere il numero maggiore possibile di parole chiave per fare match con le query degli utenti.
Per esempio, se un influencer vuole postare la foto di una borsa per promuoverla, non potrà più scrivere nella didascalia: “Vi piace? A me molto, perfetta sia di giorno che di sera!”, ma dovrà necessariamente inserire le keyword adatte: “Vi piace la mia nuova borsa in pelle arancione? Bellissima, è la borsa di tendenza estate 2021, etc…”
Un modo per aggirare potrebbe essere quello di scrivere prima la frase che ci sembra più spontanea e alla fine della caption elencare le keyword, come per gli hashtag.
Gli utenti useranno la funzione di ricerca o si limiteranno a guardare passivamente le pubblicazioni?
Una ricerca effettuata da SprouSocial ci dice che gli utenti sono molto sensibili e particolarmente interessati ai contenuti di brand e prodotti e la maggior parte, una volta visto il contenuto effettua ricerche più approfondite proprio su Google. Sarebbe un gran vantaggio poter effettuare le ricerche direttamente all’interno del social.
A questo punto per gli addetti al settore, le logiche cambiano, per le aziende sarà fondamentale avere post indicizzabili e farsi trovare nelle ricerche.
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