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Coronavirus: come è cambiato il piano editoriale in pandemia.



Coronavirus: come è cambiato il piano editoriale in pandemia.

 

Siamo tutti più online e tutti più connessi, questo è un dato di fatto, basta guardare i dati:  about.fb.com leggiamo che in molti dei paesi più colpiti dal virus l’invio di messaggi è aumentato di oltre il 50% nell’ultimo mese, così come le chiamate vocali e le videochiamate.

In Italia, in particolare, da quando è arrivato il coronavirus il tempo trascorso su Facebook è aumentato del 70%.

Tutto ciò come influisce sulla comunicazione?

Come si adeguano le aziende per proporre contenuti adeguati alla situazione, cosa è meglio evitare e cosa pubblicare?

Sono 3 i punti fondamentali su cui riflettere:

- il messaggio: è sbagliato negare la situazione e far finta di nulla, l’obiettivo è parlare chiaro e mostrare agli utenti che dietro alla pagina ci sono delle persone vere che capiscono la situazione e che sono lì anche per offrire un servizio alla comunità.

- le immagini: le nostre abitudini sono cambiate, le attività commerciali hanno subito trasformazioni anche radicali, gli orari scanditi da abitudini come un semplice caffè al bar sono stati stravolti, tutto ciò non può e non deve essere sottovalutato quando ci troviamo a scegliere le immagini giuste per le nostre campagne. Sarebbe inverosimile vedere online immagini che ritraggono amici al bar o famiglie al ristorante in momento in cui tutto questo è vietato da un decreto ministeriale.

- il tono di voce: è importante, in questa situazione esprimere empatia e ottimismo, senza cadere in ironia forzata fuori luogo.

Lo scopo della comunicazione è quello di intrattenere, essere utile e proporre prodotti o servizi. In questo periodo, le persone sono a casa e creare contenuti di intrattenimento, come rubriche, sondaggi, ebook, potrebbe essere una buona scelta.  L’ironia non è sempre l’arma migliore contro ansie e paure collettive. In questa situazione si può scherzare, ma bisogna stare molto attenti, perché il rischio è di urtare la sensibilità degli utenti. Ricordiamoci che dall’altra parte dello schermo potrebbero esserci persone che hanno perso i propri cari, persone che sono state licenziate e imprenditori che hanno dovuto chiudere i battenti. Non dobbiamo deprimerci, ma è il caso di stare attenti anche all’esuberanza.

 

Un buon piano editoriale dovrebbe dare ampio spazio ai video, perchè veicolano in maniera facile e veloce contenuti, non solo di intrattenimento, ma anche messaggi importanti, tutorial e contenuti emozionanti.  

E´ importante moderare i commenti. In questo periodo, più che mai, è fondamentale rispondere ai commenti. Se si vuole davvero fare la propria parte e offrire un servizio alla comunità, essere presenti anche con la moderazione dei commenti può fare la differenza.

E per quanto riguarda le ads?

Se da un lato è vero che in questo periodo gli utenti sono online molto di più, è pur vero che i social media sono più una fonte di intrattenimento, di notizie, tutto il web rappresenta un modo per restare collegati con amici e parenti e allo stesso tempo informati. Pensare di fare promozione spudorata ed eccessiva, ponendo solo la comunicazione a scopi commerciali, potrebbe non esser vista di buon occhio e sortire l´effetto contrario.

Le nostre competenze devono fare un salto di qualità e offrire un piano editoriale adeguato alla situazione attuale.

Hai ancora dubbi o ti serve aiuto a gestire i tuoi canali in questo periodo? Contattaci.



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